Giovani e migranti, così i loro sogni prendono forma allo SPRAR di Francofonte Storie

Giovani e migranti, così i loro sogni prendono forma allo SPRAR di Francofonte

  • Scritto da Redazione
  • - 09/07/2018

Fare accoglienza ma soprattutto dire sì alle buone pratiche di integrazione per restituire dignità ai progetti di vita dei giovani migranti. Questo l’obiettivo del Corso di abilità sociali realizzato allo SPRAR di Francofonte dalla cooperativa sociale Health&Senectus di Lentini, socia della Rete Sol.Co., che per 5 incontri, spalmati nei mesi di aprile e maggio, ha coinvolto i beneficiari della struttura in lezioni interattive per approfondire alcuni elementi salienti nella ricerca di lavoro.

Tante le tematiche inserite nel corso sperimentale: cos’è la comunicazione verbale, come ricercare un annuncio di lavoro, utilizzando i giusti canali, come saper distinguere un’offerta valida da una fake. E ancora come affrontare un colloquio di lavoro, mettendo in atto la tecnica del role playing e come scrivere un curriculum vitae. Ma non solo. Il cuore del laboratorio è anche la tecnica utilizzata dagli operatori sociali che interagiscono con i giovani migranti per costruire percorsi di indipendenza e autonomia.

Dodici sono stati i giovani migranti – quasi tutti neomaggiorenni – che hanno frequentato il corso sperimentale, e che partendo dal racconto delle loro storie, passioni e aspettative di vita hanno dato forma ai loro sogni. Così dietro la parola “immigrato” c’è la voglia di ricominciare lontano da un Paese distrutto dalla guerra, dove non nascono più fiori perché le bombe annientano persino la bellezza. Ci sono progetti di vita e ci sono ambizioni. C’è Umar che vuole diventare architetto, Safiy vuole dipingere in giro per il mondo, Fareeha ama leggere e sogna di scrivere un romanzo e Aida, invece, appassionata di lingue straniere vorrebbe insegnare arabo e francese nelle scuole italiane.

“È importante non confondere il fenomeno dell’immigrazione con l’immigrato - afferma Gaia Barresi, psicologa e Presidente della cooperativa sociale Health&Senectus di Lentini -. Se analizziamo il fenomeno soltanto nella sua visione globale dimentichiamo che il migrante è una persona con una propria storia, con delle passioni e ambizioni”.

“Grazie a iniziative come il Corso sperimentale - aggiunge Barresi – aiutiamo i giovani migranti nell’orientamento lavorativo e li accompagniamo ad inserirsi nei vari ambiti. L’obiettivo a medio-lungo termine è soprattutto trasferire delle competenze specifiche che i giovani migranti conserveranno anche dopo la loro uscita dalla struttura. L’immigrato che arriva in Italia molto semplicisticamente pensa di inserirsi subito nel mondo del lavoro – continua -. Non è consapevole del sistema attuato in Europa e quindi si scontra con una serie di difficoltà dovute anche all’assenza di competenze specifiche. Consideriamo per esempio che i giovani migranti approdati sulle nostre coste non conoscono nemmeno come strutturare un curriculum vitae”.

Orientamento, sviluppo di competenze e soprattutto lavorare sui progetti di vita dei giovani extracomunitari. Queste le leve fondamentali del corso per abilità sociali che, visto l’enorme entusiasmo dei partecipanti, verrà riproposto in più sessioni, a partire da metà luglio e agosto e coinvolgerà nuovi giovani a costruire percorsi di indipendenza e autonomia.

Il corso sperimentale, che già di per sé è un’occasione interessate per gli ospiti dello SPRAR, è stato anche un ottimo strumento per generare relazioni con gli operatori sociali, per creare dibattiti costruttivi sulle perplessità, paure e dubbi dei giovani migranti sul sistema lavorativo italiano e soprattutto – grazie alle numerose simulate – i giovani hanno avuto la possibilità di “analizzarsi”, lavorando su quelli che sono i loro punti di debolezza e valorizzando invece le proprie abilità.

“È un’iniziativa che ci rende fieri perché ribadisce un concetto paradossalmente banale ma non sempre scontato – conclude Barresi -. Se puntiamo sul lavoro, siamo già a metà dell’opera. Il lavoro rende l’uomo libero da ogni forma di sfruttamento e crea la giusta armonia con la comunità locale.

Allo SPRAR di Francofonte i giovani migranti discutono sui loro sogni e progetti di vita. Sogni che non sono semplici chimere ma obiettivi raggiungibili… ancora una volta “Accogliente” da metodo diventa risultato.