Oggi cuoco, ieri profugo. Storie di accoglienza che diventano integrazione Storie

Oggi cuoco, ieri profugo. Storie di accoglienza che diventano integrazione

  • Scritto da Redazione
  • - 16/03/2017

Moussa oggi è un cuoco, ieri un profugo sbarcato sulle coste siciliane; è lui, giovane gambiano a raccontare lo SPRAR di Francofonte, lui che per alcuni mesi l'ha vissuto da ospite e che oggi vi presta servizio come volontario.

La struttura siracusana gestita dalla Rete Sol.Co con le cooperative socie Iblea Servizi e Health&Senectus opera dal 2015 ed ha già ospitato 250 persone, richiedenti asilo e rifugiati, interi nuclei familiari provenienti prevalentemente dalla Siria.

Lo SPRAR di Francofonte in meno di tre anni è diventato un incubatore sociale di storie dense di speranza e rinascita personale. Non solo migranti, spesso raccontati come numeri di uno “sbarco” sulle coste o nei porti, ma uomini e donne che attraverso un percorso specifico di accompagnamento pensato per ognuno di loro, hanno iniziato a camminare da soli.  

L’obiettivo del modello Sol.Co Accogliente, (riguarda il nostro video e le nostre storie) che lo SPRAR di Francofonte ha contribuito a testare e accrescere, è quello di permettere ai destinatari del “programma” di diventare protagonisti attivi della propria crescita personale, con l’acquisizione di nuove competenze e professionalità. E' così che la struttura di accoglienza  si trasforma in un ‘ponte’ che dalla presa in carico inziale conduce all’integrazione sul territorio.

La storia di Moussa Said lo insegna. Arrivato dal Gambia, nel 2014, le sue uniche parole in italiano erano: “Ciao capo”. Nei mesi trascorsi nello SPRAR, ha imparato la lingua italiana, conseguito la licenza media ed è diventato Mediatore Culturale dopo aver sostenuto un corso a Pozzallo tutti i fine settimana.

Adesso è fuori dal programma e lavora come chef, si è guadagnato un contratto a tempo indeterminato e la fiducia della gente. Nel tempo libero coltiva il suo legame con lo SPRAR e svolge volontariato con la Croce Rossa a supporto dei migranti che sbarcano ad Augusta dopo la lunga traversata in mare.

Parole di commozione e gratitudine, quelle pronunciate dal giovane gambiano, alla presenza del sottosegretario alla SaluteDavide Faraone, che in visita istituzionale allo SPRAR, ha elogiato l’ottimo lavoro svolto da quanti cooperano a 360° nella struttura e sottolineato come il “modello Francofonte” possa diventare un esempio da seguire in altre provincie italiane. Ad accompagnarlo c’erano il sindaco Salvatore Palermo, il presidente di Iblea Servizi Salvo Cappellano insieme a Francesco Passantino, Presidente della Rete Sol.Co e al Consigliere Delegato Sergio Mondello.

Oltre a Moussa, l’elenco dei migranti che attraverso le nostre strutture e i nostri operatori hanno ritrovato autonomia si aggiorna ogni giorno, raccontando tutto il valore della buona cooperazione sociale e ricordando che l’accoglienza per diventare integrazione ha bisogno di tante professionalità e molto cuore.

Guarda la gallery con le foto e il video.