Siracusa, un Patto unico per la crisi del welfare: cooperative sociali in ginocchio Notizie

Siracusa, un Patto unico per la crisi del welfare: cooperative sociali in ginocchio

  • Scritto da Redazione
  • - 24/10/2018
Un milione e 600 mila euro di crediti che un quarto delle cooperative di Siracusa - aderenti a Confcooperative- attendono da tempo dagli enti locali senza considerare i 2 milioni di euro di cui l’ex Provincia Regionale è debitrice. Le conseguenze? Sospensione dei servizi sociali, licenziamenti e tantissime persone private dell’indispensabile assistenza.
 
Non un fatto che riguarda solo chi ogni giorno lavora per garantire dignità e rispetto alle Comunità locali, ma una notizia che dovrebbe far storcere il naso a chiunque. Quello che il territorio siracusano vive, come molte altre realtà siciliane, è il fallimento di un sistema che mette in ginocchio un welfare fragile e contorto.
 
«Viviamo un vero e proprio collasso sociale - dichiara Francesco Di Mauro, operatore sociale della cooperativa Health&Senectus -. Siamo davanti a una situazione esasperata dovuta a forti ritardi dei pagamenti da parte della Pubblica Amministrazione, a ingenti risorse non ancora attivate dal Ministero e dalla Regione e a un blocco di servizi legati ai precedenti piani di zona che per la vecchia normativa prevedono il co-finanziamento dei Comuni».
 
luglio scorso alcune cooperative di Siracusa, insieme agli altri soggetti del Terzo Settore che operano nei Distretti Socio-Sanitari e con il supporto di Confcooperative, hanno incontrato il Comitato dei Sindaci per accendere i riflettori sulle criticità del territorio. Ma tre mesi dopo nulla è cambiato.
 
Servono soluzioni concrete. A rompere ancora una volta il silenzio l’iter avviato nei mesi scorsi da Confcooperative Siracusa con la collaborazione di Alleanza delle CooperativeAnci, associazione dei comuni siciliani, famiglie e sindacati, che domani, 25 ottobre, a partire dalle 10.00, nella sede della Cisl di via Arsenale(Siracusa), chiederanno la stesura di un Patto unico per il Welfare.
 
«L’obiettivo dell’incontro - continua Di Mauro - è accendere i riflettori sulla necessità di mettere a sistema risorse spesso frammentate e creare una modalità unica di rendicontazione. Il nostro sistema ha bisogno di una cabina di regia che coordini le forze e risorse provinciali, analizzando criticità e bisogni del territorio, ma soprattutto porti alla luce le responsabilità che spettano agli enti pubblici».
 
Domani le cooperative sociali chiederanno agli enti locali di redigere e un Patto unico per il welfare che superi il modello precedente e risponda ai bisogni delle persone, valorizzando le cooperative sociali come vero motore della sussidiarietà. Parliamo di un documento da realizzare grazie al coordinamento tra le centrali cooperative e i sindacati, che superi la logica del co-finanziamento con Comuni e Regioni e coinvolga investimenti privati per rimettere in moto il Terzo Settore.
 
«Noi cooperative sociali siamo sul punto del collasso - conclude Di Mauro -. È assurdo pensare che esistano servizi per gli anziani all’interno del Piano di Azione per la Coesione (PAC) avviati e conclusi da oltre 5 mesi, dove però le cooperative hanno ricevuto dagli enti locali appena il 5% della somma spettante. Tante le difficoltà che stiamo vivendo: le persone sono private di servizi assistenziali, agli operatori non viene garantito lo stipendio e l’intera macchina organizzativa delle cooperative è messa in discussione. Servono risposte concrete».
 
Alla tavola rotonda di domani parteciperanno i rappresentanti delle cooperative sociali, i sindaci dei Comuni, i deputati regionali siracusani e altre voci del Terzo Settore.