Spazio Neutro, ricostruire i legami familiari Storie

Spazio Neutro, ricostruire i legami familiari

  • Scritto da Redazione
  • - 06/11/2017

Coniugi separati, figli allontanati da uno o più genitori per un provvedimento del Tribunale, casi di violenza domestica per cui il minore ha bisogno di particolare protezione, qualunque sia la forma si tratta di situazioni in cui a seguito di un provvedimento del Tribunale la relazione tra uno o entrambi i genitori e il loro figlio si è dovuta interrompere, sovente in modo traumatico.

E’ questo lo spaccato in cui opera lo “Spazio Neutro” del socio Sol.Coop. Ibleo, l’ennesimo servizio che la buona cooperazione sociale organizzata mette a disposizione delle fragilità, guardando in primo luogo al bambino e al suo diritto a “«mantenere relazioni personali e contatti diretti in modo regolare con entrambi i genitori, salvo quando ciò è contrario al suo interesse ». (Convenzione ONU dei diritti dell’infanzia, New York, 1989)

Avviato a Ragusa nel 2010 dopo alcuni anni di studio e sperimentazione da parte dell’èquipe, lo Spazio Neutro ragusano ha costituito un servizio pionieristico, estremamente innovativo alla sua attivazione e certamente efficace ancora oggi, dopo 7 anni e oltre 150 famiglie assistite.

Lo spazio Neutro è un luogo fisico e ideale al contempo, dove 2 operatori altamente specializzati, uno psicologo e un educatore, accompagnano genitori e figli nella ricostruzione di una relazione familiare.

La presa in carico avviene dopo una segnalazione dei servizi Sociali o di un provvedimento dell’Autorità Giudiziaria Ordinaria o Minorile, a seguito del quale si redige il progetto individualizzato per avviare il percorso di “ricostruzione”.

In primo luogo – ci spiega Claudio Fronte, Presidente di Sol.Coop. Ibleo - vengono svolti i colloqui preliminari individuali con i genitori che costituiscono non solo  spazi di ascolto e conoscenza ma anche di ri-educazione alla genitorialità. Al contempo si tengono quelli che sono definiti “colloqui di ambientamento” con i minori. Fatta salva la parte conoscitiva, questi ultimi sono indispensabili perché il minore trovi la propria dimensione e si possa aprire alla relazione instaurando una relazione fiduciaria con l’operatore e familiarizzando con il luogo.

Dopo la fase preparatoria o preliminare iniziano i veri e propri incontri tra bambino e genitore. In questo delicato compito l’operatore mantiene un atteggiamento di osservazione partecipe; non interferisce nel rapporto con proprie iniziative ma favorisce lo scambio tra genitore e figlio rendendo comprensibile lo stato d’animo e le comunicazioni del bambino che avvengono più su un piano comportamentale che verbale. Il susseguirsi degli incontri e dei colloqui in uno spazio che diventa conosciuto, aiuta il costruirsi di una familiarità che contiene le ansie sia dei minori che degli adulti, favorendo la comprensione della necessità di continuità nella relazione parentale che poi potrà essere esercitata altrove.  Il gioco spesso riveste negli incontri di Spazio Neutro una dimensione centrale, connotandosi quale elemento di mediazione e di facilitazione della relazione tra il bambino e l’adulto.

 Le osservazioni di questi incontri forniscono elementi preziosi di conoscenza e di verifica delle capacità genitoriali e offrono delle indicazioni che, aggiunte alle indagini svolte dai Servizi del Territorio, consentono ai Giudici del Tribunale per i Minorenni una valutazione sulla situazione del minore.

Il risultato è quello di costruire un percorso di responsabilizzazione che induca i genitori non solo a rispettare le disposizioni dell’Autorità Giudiziaria ma soprattutto una strategia che permetta la riduzione di situazioni conflittuali tra i genitori e con i figli, a beneficio di una ricostruzione dell’equilibrio relazionale familiare fondamentale nel benessere del minore e  nel suo percorso di crescita.

Per info  mandate consorzio.solcoopibleo@gmail.com

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